Inutile negarlo. In questi ultimi due anni sono accadute e stanno accadendo molte cose.

Che hanno avuto e continuano ad avere un impatto non banale. Fuori e dentro noi.

Così mi sono chiesta come avrei potuto scrivere questo mio blog.

E sono arrivata ad una conclusione che farà sicuramente storcere  il naso a qualcuno ma che io trovo corretta e doverosa, in questo periodo.

Ovvero: scrivere nel modo più semplice e comprensibile possibile.

Dove con semplice non intendo banale.

Affrontando temi inerenti la Psicologia e il benessere mentale come se fossi nel mio studio, seduta di fronte ad un paziente.

Con lo stile che i miei pazienti conoscono: diretto, ironico, a tratti leggero. Sempre interlocutorio.

Qualche volta faccio riferimenti alla teoria. Mi soffermo, spiego, dettaglio.

Però quella teoria deve calarsi nella vita di quella persona. Altrimenti rimane un elegante e piacevole esercizio teorico. Certamente più adatto a contesti diversi.

Abbiamo tutti bisogno di un contatto più profondo con noi stessi.

Necessario per capire chi siamo, dove siamo, dove vogliamo andare e con chi. Per sanare ferite lontane nel tempo che ancora si fanno sentire. Per crescere, evolvendoci ogni giorno un po’ di più, insieme alle persone care. Per far crescere i nostri rapporti, costruirne di nuovi, educare i nostri figli a leggere e ad interpretare se stessi e il mondo intorno.  Che presenta sfide e complessità non banali. Abbiamo molte domande e ci aspettiamo qualche risposta. Che, oggi più che mai, non può che arrivare  da noi stessi.

Non è detto che questo percorso debba avvenire in perfetta solitudine.

Paradossalmente, questo è il tempo di tenere accanto a noi i nostri affetti più profondi. Di mantenerli e coltivarli.  Di confrontarci con loro e la loro visione.

Abbiamo bisogno di uno scambio emotivo e affettivo intenso con gli altri, da noi.

E così come le nostre cellule vivono e respirano, anche noi abbiamo bisogno di respirare profondamente. Di sentirci liberi di farlo.

Dunque, non isoliamoci.

E se ci rendessimo conto di non riuscire ad uscirne, a trovare una soluzione da soli, chiediamo aiuto a dei professionisti. Non dobbiamo provare vergogna. E’ un’emozione inutile oltre che sgradevole.

Tutti attraversiamo fasi di vita delicate. E’ nella natura dell’essere umano.

Oltre al fatto che lo stile di vita e “i valori” della nostra società non aiutano.

Si parla ancora troppo poco di salute e benessere mentale.

Io cercherò di farlo, di dare il mio contributo scrivendo di temi, spero interessanti, nel modo più fruibile possibile.

In modo che, ciascuno possa trovare qualcosa di buono nel senso di utile, per sé, per la propria vita.

Buona lettura a tutti.

MZ

Vedi anche: psicologa online